L’ “intimate partner violence” viene definita come “qualsiasi comportamento in una relazione intima che causi danni fisici, sessuali o psicologici; inclusa l’aggressione fisica, la coercizione sessuale, l’abuso psicologico e il comportamento di controllo”. (WHO)
Dati recenti raccolti dalla World Health Organization mostrano che il 26% delle donne ha sperimentato almeno una volta nella vita uno o più episodi di violenza (fisica, sessuale e/o psicologica) da parte di un partner o un ex partner.
Ci sono molte ragioni per cui le donne restano o tornano in relazioni violente.
All’interno delle relazioni violente esiste solitamente un andamento ciclico ben definito: l’uomo è estremamente attento ai bisogni della donna, premuroso ed anche amorevole, proprio come se fosse in una vera e propria fase di corteggiamento. Dopo questa prima fase idilliaca il partner cercherà di isolare la donna, allontanandola dagli amici e familiari più intimi, per poi passare alla fase di abusi e violenze. Concluso il ciclo l’uomo tornerà ad essere un partner perfetto e pronto a ricominciare con lo schema appena descritto.
Le donne vittime di violenza tendono spesso ad incolpare se stesse per la violenza subita e a credere che il proprio partner sia onnisciente ed onnipresente. Questo le poterà a temere per la propria incolumità e per quella dei propri figli (nel caso siano presenti).
Bisogna inoltre considerare che se una donna durante la sua infanzia, ha vissuto in un contesto familiare violento, tenderà a normalizzare e quindi ad accettare le violenze che subisce dal proprio partner.
Perché è così difficile sottrarsi da queste relazioni?
Numerosi studi hanno evidenziato come il sostegno pratico (alloggi, contributi finanziari, ecc.) non sia sufficiente a far sì che la donna vittima di violenza decida di uscire da una relazione violenta.
E’ stato infatti osservato come sia necessario combinare tutto questo tipo di supporto ad un sostegno psicologico per sostenere la donna in questo delicato processo di separazione.
Il rischio, nel caso in cui non ci sia un supporto psicologico, che la donna non si allontani o si allontani dalla situazione violenta per poi tornarci successivamente è molto elevato.
Quali sono le conseguenze a lungo termine per le donne che subiscono tale violenza?
Dal punto di vista fisico, queste donne sono risultate più inclini al dolore cronico e maggiormente a rischio di sindrome dell’intestino irritabile, ulcere gastriche, dolore pelvico e infezioni del tratto urinario.
A livello di comportamenti strettamente legati alla salute, queste donne hanno una maggiore probabilità di avere una nutrizione scorretta, fumare di più e usare più antidolorifici.
In termini di conseguenze psicologiche è necessario sottolineare che le vittime di violenza da parte del partner hanno maggiori probabilità di sperimentare disturbo da stress post-traumatico, depressione, ansia e alcune disfunzioni sessuali, come la dispareunia o un calo del desiderio sessuale.
Come detto in precedenza, è estremamente importante che queste donne ricevano tutto il supporto e l’aiuto pratico ed emotivo possibile.
Quando questo avviene è stato osservato come sia possibile per la donna un ritorno ad uno stato di salute fisico ed emotivo ottimale. Questo le permetterà di riappropriandosi di un equilibrio interno che la porterà a salvaguardare se stessa e i propri figli (nel caso in cui ci siano), dandole inoltre la possibilità di costruire e ricostruire delle relazioni positive con gli uomini.
Se tu o qualcuno che conosci è vittima di violenza, non aspettare, contatta il numero 1522!
Dottoressa Roberta Tiani. Psicologa e Psicosessuologa